Storia

Gloria Fuzzi piazza maggiore

Gloria Fuzzi in piazza Maggiore a Bologna al Festival della Canzone bolognese canta Stassira

Gloria nasce nel ’53 nel periodo dell’informale e dell’iperealismo di Pollock. Il centro dell’arte dopo la seconda Guerra Mondiale era un patrimonio di corrente artistica americana senza e titolo e senza progetto la musica jazz che rompe gli schemi melodici tradizionali, così legare la musica alla pittura diventa l’arte dell’Action Painting, dove l’espressionismo astratto, segno gesto e materia, identificano l’Informelle Art Brut nell’Europa degli anni ’50. Il rosso e il blu, il fondo scuro marrone-nero si ammira al Museo d’Arte Moderna di Parigi nella Battaglia di Demain di Georgie Mathiew. In Italia Lucio Fontana buca una tela mentre Jackson Pollock schizza la tella camminando. Colori informali tenui beige e azzurro. L’entusiasmo di Gloria per l’arte nasce in un periodo storico di grande ripresa economica e di libertà e nel periodo del ‘blu’ che rappresenta l’anima dell’artista, la sensibilità e quindi espressione di un’arte che grida l’inutilità del male, della perdita di tempo e dei valori. Continua l’attività artistica musicale e pittorica da prima seguendo i ‘Caroselli – ed è sempre l’ora dei Pavesini’ (manifesto di Erberto Carboni).  Nel 1978 ‘la tempesta’ di William Shakespeare al Piccolo teatro di Milano, regia di Giorgio Strehler attrae Gloria al teatro e alla fotografia (manifesto Venezia ’79 di Bob Noorda). Nel 1980, ‘Facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi’ diventa il suo motto e il Carnevale a Venezia (manifesto del del 1984 di Tapiro) affascina di nuove forme e colori l’opera grafica da lei attualmente ricercata con un filo conduttore diretto con la letteratura e la scienza.

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